top of page
1000102357.jpg

CAMPIONATO EUROPEO PARADRESSAGE

SUPER FRANCY

UNA MEDAGLIA DAVVERO MERITATA

 

La nostra “Franci” ai Campionati europei ha conquistato con grande determinazione il bronzo che inseguiva da tempo.

 

 

Quella di Ermelo, nei Paesi Bassi, è stata un’edizione storica dei Campionati d’Europa di paradressage per l’Italia: tre medaglie conquistate, due d’argento e una di bronzo, rappresentano un traguardo record, che ha confermato, se ancora ce ne fosse bisogno, l’assoluto livello di vertice degli azzurri in questa specialità. 

 

Oltre alle due strepitose medaglie d’argento conquistate dalla già plurititolata Sara Morganti su Mariebelle nel Grado I -ossia nella gara individuale iniziale con il 78,792%, poi nel Freestyle con il 79,827%- l’attesa e altrettanto straordinaria novità è la luccicante medaglia di bronzo vinta da Francesca Salvadé su Escari nel Freestyle di Grado III, ottenuta dall’amazzone delle Fiamme Azzurre con il 76,274% dei punti, che rappresentano per lei anche il suo personale best score in un campionato. 

A completare il quadro dei risultati concorre poi il quinto posto della squadra, composta anche da Massimiliano Chiatante su Un Euro, binomio al debutto in un campionato internazionale, e da Federica Sileoni su Leonardo, che hanno dato il loro contributo con prestazioni significative. 

 

Per quanto riguarda il Team Dressage Life, il nostro centro ippico presso il quale Francesca Salvadé si allena ormai da sei anni a questa parte, con la guida tecnica di Norma Paoli e di Italo Cirocchi, l’impresa dell’amazzone in uniforme e del suo giovane cavallo -da sottolineare che Escari ha solo otto anni d’età-  è motivo di orgoglio oltre che portatrice di grande prestigio. A sottolineare la soddisfazione e anche la commozione di tutti i soci del DL -amazzoni, cavalieri, genitori e quant’altri- fanno da testimoni i festeggiamenti “inventati” sul momento in scuderia, al rientro del van che ha riportato “a casa” Escari. Una manifestazione di grandissima gioia e affetto, scanditi dagli squilli di clacson e trombette, e con la passatoia rossa dal van fino al box, agghindato a festa con il tricolore e con la mangiatoia colma di leccornie “equine”. Ebbene, dopo questo incipit necessario per inquadrare il contesto e la portata del fatto che stiamo celebrando, è giocoforza una chiacchierata con la protagonista dell’impresa sportiva. Ecco di seguito cosa ci ha detto, il giorno stesso del suo rientro al Dressage Life.

 

-Francesca, dopo il quarto posto all’Olimpiade di Parigi-Versailles era chiaro che una medaglia a questi Europei era a portata: tu quanto eri sicura di vincerla?

«Per niente sicura, tantomeno proprio il giorno del Freestyle perché  i primi quattro classificati nella somma delle due gare tecniche, me compresa, partono per ultimi. E per sorteggio ho preso il via come prima dei quattro, gli altri tre “migliori” gareggiavano dopo di me. Difatti non ho guardato le loro prove, per scaricare la tensione dopo la gara appena conclusa sono rimasta in scuderia».  

-E come hai capito che eri andata a medaglia?

«Una concorrente belga che conosco bene mi mostrato sul suo smartphone l’app che riporta i risultati e poiché una dei “migliori” si era piazzata dietro di me, è stato chiaro che una delle medaglie era mia».

-Parlaci di Escari, di come si è comportato…

«Era in gran forma, gli allenamenti pre-campionati e la gestione sono stati scrupolosi, ben mirati, così a Ermelo è stato impeccabile: sin dalla familiarizzazione si è mostrato imperturbabile nonostante l’inevitabile affollamento, e nelle gare è stato brillante. Anzi “una bomba”, come si dice in gergo. Sono veramente soddisfatta di lui e di come si è comportato».

-Com’è stata la situazione logistica, com’era l’impianto sportivo che ha ospitato l’evento?

«Molto bello, impianti funzionali e molto comodi: scuderie in muratura, tutto molto curato e molto pulito. Anche il rettangolo di gara e i campi prova erano allestiti benissimo, è stato un piacere gareggiare in una simile location». 

-C’è qualcosa che non ho domandato e che vuoi esprimere?

«Voglio esprimere i miei ringraziamenti a tutti coloro che mi hanno supportato, cominciando dei miei genitori che mi hanno sempre sostenuto, anche nei momenti difficili. Poi i miei tecnici Norma e Italo che hanno svolto al meglio il loro lavoro, e naturalmente il Gruppo Sportivo Fiamme Azzurre che mi permette di affrontare con maggiore serenità questa attività agonistica. Naturalmente un grazie enorme va al mio cavallo, Escari: non potrei desiderare un cavallo migliore di lui». 

 

LA PAROLA A NORMA E ITALO

«Io e Italo invece la medaglia eravamo convinti che “Franci” questa volta l’avrebbe messa al collo. E nonostante una performance sottovalutata nella gara iniziale, siamo rimasti concentrati e determinati verso il nostro obiettivo. Che infatti è poi arrivato puntuale».

-La preparazione pre campionato?

«Benché sia dovesse affrontare un campionato, la preparazione -intensità del lavoro, pause, dettagli e quant’altro- non ha subito variazioni importanti ma restare omogenea e costante, così come dev’essere. In questo Franci ed Escari hanno risposto pienamente»:

-Cosa vi dava la certezza di conquistare la medaglia?

«Gare di confronto, forma fisica e psisìcologica di entrambi i componenti il binomio, infine il ritiro collegiale con tutto il team Fise prima della partenza davano indicazioni precise. E ha funzionato tutto molto bene. Per tutto il team una grande soddisfazione».        

1000102053.jpg
1000102693.jpg
unnamed.jpg

Norma Paoli

Dressage Life

©2023 by Norma Paoli Dressage Life. Creato con Wix.com

bottom of page